Oggi e' la prima volta, dopo anni, in cui mi sento fiera di nuovo di essere italiana. Fiera perchè guardo la nostra Carta Costituzionale e la vedo ancora un Capolavoro. Un Capolavoro perchè se in un momento come questo, il Presidente della Repubblica riesce a fare la differenza, allora vuol dire che chi ha scritto quella Carta sapeva cosa scriveva e sapeva che i dittatorucoli da strapazzo sono sempre li, dietro l'angolo. Sento di essere grata a chi l'ha pensata e sofferta questa Carta e sento di dover essere grata in questo momento al Presidente Della Repubblica Napolitano che in un questo momento critico è riuscito a dire: "No". Ma non si canta vittoria qui, non ora: le dimissioni di Berlusconi lungi da essere "risolutive" sono solo il punto dal quale iniziare per poter riprendere in mano l'Italia. Saranno "lacrime e sangue", molto probabilmente, ma credo che se con competenza e trasparenza si porteranno avanti delle linee ben precise, chi succederà a Silvio, non avrà problemi ad avere con sè buona parte degli italiani "sani". Questo è quello che spero.
Quella Carta nasce da un periodo drammatico. Una guerra e una dittatura. Purtroppo l'italiano non ha memoria storica. Se ne avesse avuta una non avrebbe mai votato un Berlusconi. E si sarebbe vergognato di avere un governo che non sa scrivere e parlare ma solo alzare il dito medio. Adesso dobbiamo fare in modo che quella Carta nessuno la strappi. Che resti sempre una democrazia e non un bavaglio alla nostra bocca. Certe esperienze le abbiamo già vissute. Cerchiamo di non ripeterle. E di questi ignoranti che pensano di fare la bella vita a spalle di chi lavora, mandiamoli a zappare perchè l'agricoltura ha bisogno di braccia e non di lavoro.
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