mercoledì 23 maggio 2012

Le loro idee camminano sulle nostre gambe.

Mi rifiuto di pensare che quella che vedo oggi sia l'unica Italia possibile.

Mi rifiuto di pensare che dobbiamo rassegnarci alla mediocrità, alla corruzione, alla furbizia, al credere di essere migliori di chi uccide la collettività a beneficio solo di se stesso e dei suoi amici.

Mi rifiuto di credere che non ci sia una concatenazione tra gli eventi, tra tutti gli eventi sciagurati del nostro Paese.

C'è altro in cui credere: c'è altro da inventare e da vedere, con la consapevolezza di chi sa che niente ci viene regalato, ma anche che è lavorando sodo che ci meritiamo quello che è nostro.

Perchè l'eredità che lasceremo alle prossime generazioni non può essere solo feccia e putridume.

Una società sana nasce da individui sani, che conoscono l'importanza del proprio lavoro e l'importanza del sapersi guardare allo specchio ogni sera e non aver bisogno di nascondersi davanti alla propria coscienza.

Io voglio fare parte di QUESTA Italia, che ancora è tutta da inventare.

"Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe."